Il cuore umano a me dà l’impressione di un pozzo profondissimo. Nessuno sa cosa ci sia laggiù. Si […]
Autore: Chiara Merlo
Mio dolce amore fuggi pure, ma ti prego rallenta la tua corsa ed io ti prometto di rallentare […]
Amaro è ‘o beneAmare songo ′e vase ca me daieNun tene cieloSt′ammore nuosto nun tene dimaneAmaro è ‘o […]
“Sono tempi dal cielo chiuso. Senza nessun indizio di certezza. Sono di nuovo tempi dove la tristezza è […]
Dipingo autoritratti perché sono spesso sola, perché sono la persona che conosco meglio.Frida Kahlo Ogni cosa è un […]
La scortecata è una delle fiabe popolari tratta dall’opera di Giambattista Basile e reinterpretata da Emma Dante
Non si tratta di conservare il passato, ma di realizzare le sue speranzeMax Horkheimer e Theodor Adorno(da “Dialettica […]
Datemi il tempo, datemi i mezzi, e io toccherò tutta la tastiera – bianchi e neri – della […]
Siamo abituati a contare i migranti in masse incontenibili. Quelli che non muoiono affogati in mare e che affollano le nostre “belle” città, senza lavoro, senza casa, senza appartenenza, vengono visivamente e concettualmente ammassati al degrado urbano, e così si accumulano nei nostri occhi con quelle loro borse contraffatte e colorate sui marciapiedi sempre più zozzi di questa Italia che non risolve nessun problema, tanto meno di ordine spazio e sicurezza. E invece i numeri dei bambini nascosti dentro a quelle borse, fatte con mani cinesi scorticate dal freddo, ci sfuggono alla vista, né ci ingombrano i pensieri come quei “delinquenti” che arrivano (e sono islamici!). Per noi “civili”, allarmanti dal furto spicciolo e dalle religioni violente, i bambini non contano. Perciò neanche di quelli morti sappiamo o immaginiamo. Che occhi avevano? Che occhi abbiamo!
Riproponiamo un viaggio nella mostra “Modigliani, Soutine e gli Artisti Maledetti”. La collezione Netter vista a Palazzo Cipolla di via del Corso, Roma, nel 2014. Curatore Marc Restellini.