Schmitt gioca in modo sapiente con il lettore-spettatore e inventa una macchina umana perfetta a partire dalle illusioni più fragili di un essere umano, dalle sue debolezze, dalle durezze di copertura, da palliativi e anestetici farlocchi.
E la storia di quel tal Pippo Soffiavento che cercava di esorcizzare la paura provando a mettersi nei panni di Macbeth, re di Scozia, la devo rintracciare nella memoria recente. Proprio quella che manca quando rincoglionisci e ti perdi le tracce.
RACCONTI di Nicolai Io le scadenze dei prodotti non le leggo mai. Per questo, Susan si incazza sempre. […]
E siamo ormai a questo punto, ben dentro nella terza guerra mondiale! Sia o non sia termonucleare. Il nucleare è solo un supporto, è il pensiero del conflitto che è purtroppo avanzato (in risposta a quelli che dicono: “ci sono altre guerre, ci sono sempre state, soltanto adesso ve ne siete accorti?”), si è spostato al centro, è finalmente frontale, aperto, chiaro e netto, con i bersagli non più laterali e solo di avvertimento (nonostante il tragico e l’indifferente), ma nel cuore delle culture dominanti, a ristabilirne i confini ideologici (davvero pensavate che le ideologie fossero crollate?), anche se gli Europei in particolare non vogliono proprio accettarlo. Non vogliono vedere. Che struzzi! E invece si tratta proprio di loro, che lo accettino!
Giulio Laurenzi Disegna la sua vignetta giornaliera dal 2007 al 2010 per il Quotidiano della Basilicata (per cui ha anche […]
Un deposito sterrato, pareti scrostate, umidità, muffa, sedie rotte accatastate, una finestra da cui filtra una luce grigia, compatta, tre sedie in centro che proiettano la loro ombra sul muro, un paio di scarpe dimenticate in mezzo al cumulo di rottame.
Il film è un film francese, ha vinto a Venezia nel 2021. La regia è davvero unica, vissuta dal corpo, la telecamera scruta ed esplora il corpo per ogni stato d’animo drammatico. É certamente un film psicologico, ma non relazionale come i “soliti” film francesi. É un film individualista femminista, con un’attrice protagonista magnifica bellissima nel ruolo.
RACCONTI di Nicolai Johnny Weissmuller agitava il ciuffo in bianco e nero, mentre si batteva contro il leone […]
Brevi interviste con uomini schifosi è una raccolta di 23 racconti scritti nel 1999 e se li leggi ti sale proprio il rigurgito acido.
“E di nuovo mi solletica questo “bisogno” che condizionerebbe il rapporto. Come se un buon cibo, ben cucinato e presentato non facesse più parte del benessere del palato e della mente in quanto desiderio e contestualmente bisogno.”