frammento 314

Poi ti fermi. Le foglie cadute. Io mi siedo sul muretto. Silenzio. Poi ti dico che mi hai deluso. Tu sorridi. Non capisco. Non aggiungo altro e penso di avere anche sbagliato a dire deluso. Tu veramente non mi hai deluso. Perché io non mi aspettavo più niente. Camminavo a testa bassa e tu mi hai fermato, volevo andare oltre, e tu mi hai trattenuto. Ma no! Non mi hai neanche trattenuto!
Ho le parole sbagliate.
E io non volevo.
Ma non è vero! Ti ho voluto.
Ho pensato che non poteva più succedere, e invece tremavo.
Ho alzato gli occhi e tu mi guardavi...ma perché mi guardavi?

Frammenti di un racconto ancora da de-finire
di Chiara Merlo

frammento 308

Scorticata. Le dita di una mano sfregavano sull’altra e con lento lavorio, soprattutto delle unghie, lei si toglieva la pelle. Senza rumore, a non farsi vedere, seduta verso il niente, guardando indietro nel tempo, sospirando e gemendo. La pelle di sotto emergeva viva e sanguinante e lei così ne sentiva il calore. Un rivolo rosso correva lungo la vena dell’indice che porta al polso, ma quello non era ancora lo strato di sangue che sperava di trovare.

Frammenti di un racconto ancora da de-finire
di Chiara Merlo