Fresco – o forse si potrebbe addirittura scrivere “freschissimo”, dato che le notizie al proposito sono state trasmesse worldwide direttamente dagli Stati Uniti d’America lo stesso giorno in cui la pellicola ha debuttato sugli schermi italiani – di ben 8 nomination ai prossimi Academy Awards, il film diretto da James Mangold ha la durata di 140’ ed è interpretato, nei ruoli principali, da Timothée Chalamet, Edward Norton, Monica Barbaro e Elle Fanning.
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La musica aiuta a non sentire dentro il silenzio che c’è fuori.
(Johann Sebastian Bach)
Molto più di un cavallo di battaglia, Migliore è per Valerio un pezzo di cuore che sanguina al pensiero di un amico che non c’è più, Mattia Torre, regista e autore di questo affresco scritto apposta per lui, cucitogli addosso come un perfetto abito di sartoria.
Storia comica e tragica di un uomo ordinario che paga il fio di una buona azione dai risvolti infelici, il monologo è in realtà una polifonia di voci che offre il fianco a un virtuosismo da interprete navigato.
Parthenope, ultima avventura cinematografica di Paolo Sorrentino, è un quadro dipinto con i colori del simbolismo e i pennelli del surrealismo. Una pellicola che diventa, per dirla con le parole di Aristotele, poesia che dice piuttosto gli universali e non i particolari come invece fa la storia. La stessa musica incarna, evocandole, quelle immagini inconsce che il nostro linguaggio non riesce esprimere. Sorrentino procede elaborando esperienze e pensieri che spostano la nostra percezione su un piano simbolico, una involontaria ricerca antropologica che incarna una vera e propria Foresta dei simboli, in cui riti e miti diventano l’unità fondamentale, perché l’uomo, come afferma il filosofo tedesco Ernest Cassier, costruisce il mondo attraverso i suoi processi di simbolizzazione.
Sul lato della scena Paola Minaccioni accompagnata da quattro musicisti (Valerio Guaraldi – arrangiamenti e chitarre; Claudio Giusti – sax tenore, contralto e flauto; Giuseppe Romagnoli – contrabbasso e basso elettrico; Matteo Bultrini – batteria e percussioni), un’atmosfera intima e di racconto, una voce fedelmente rauca, rotta a volte da un groppo in gola, perché davvero la vita della Magnani somiglia a tante vite e a tante vite di attrici, e forse Paola l’ha fatta magnificamente sua.
“In una toccante composizione sonora che cerca di restituire l’emozione del passaggio del tempo”, Riccardo Fazi e Claudia Sorace, in arte Muta Imago, tornano in scena a Roma, al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, con “Ashes”, la performance che nel 2022 è valsa alla compagnia i Premio Ubu come Miglior attore e Miglior Spettacolo Sonoro.
E in effetti i premi sono meritatissimi.
Tony Esposito porta sul palco del Teatro Olimpico di Roma un progetto artistico musicale molto particolare e di pregio, denominato “Tribal/Classic”, con dei brani di musica classica (Bach, Mozart, Monteverdi, Pachelbel) in una versione “Tribal”, con ritmi e percussioni da tutto il mondo.
Il progetto è vincitore di Avviso Pubblico promosso da Roma Capitale in collaborazione con Zetema Progetto Cultura
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Amaro è ‘o beneAmare songo ′e vase ca me daieNun tene cieloSt′ammore nuosto nun tene dimaneAmaro è ‘o […]
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